Trama e approfondimenti 2 - Civiltà Greca

Vai ai contenuti
A lei si contrappone la "saggezza greca" di Giasone che non capisce tanta ira e tanto odio, e parla dei grandi favori e vantaggi che lei ha ricevuto da lui. E proprio questo è un punto importante del dialogo: Medea si ritiene offesa e tradita dal comportamento di Giasone e si sente in credito verso di lui per averlo aiutato nella sua impresa. AL contrario, Giasone non si sente in debito verso Medea, anzi, l' ha portata in Grecia, ne ha fatto una cittadina, le ha dato fama e gloria. "...tu in cambio della salvezza mia hai più ricevuto che dato...": questa è la frase che riassume il punto di scontro fra due persone che hanno una scala di valori diversa e che in questo caso rendono ancora più accentuata con l'ira tale diversità.
ANALISI PSICOLOGICA DI GIASONE Giasone è un eroe, ha intrapreso la pericolosissima missione di sottrarre il vello d'oro al drago guardiano e di portarlo in patria; nell'arduo compito è stato aiutato da Medea, una maga bella e potente che ha portato con sé in Grecia e sposata. Sembrerebbe il classico eroe mitico, invece in Giasone si specchia la concezione greca dell'uomo, ma soprattutto del matrimonio e dei doveri verso la moglie. Quando, infatti, Giasone torna in patria, a Corinto, e riceve la dovuta gloria, per lui si aprono nuovi sbocchi sociali la cui importanza superclassa di gran lunga gli impegni coniugali. Giasone non esita un istante, dato che ne ha l'opportunità, a chiedere in moglie la figlia del sovrano della città, Creonte, e quindi a cercare di portarsi più in alto nella scala sociale anche a spese del suo precedente matrimonio con Medea. La psicologia di Giasone è quella di un perfetto uomo greco che fa il suo interesse politico ed economico, lasciando tranquillamente in secondo piano non tanto la famiglia, quanto la prima moglie
ANALISI PSICOLOGICA DI MEDEA Medea non è greca, ha ben altre concezioni del matrimonio e della vita coniugale, rispetto a Giasone. Lei non è disposta a tollerare di essere solo una concubina ai voleri di Giasone, e si sente tradita, in quanto i favori che gli ha reso nella conquista del vello d'oro non le sembrano degni di tale sgarbo. Medea ha abbandonato i suoi parenti e la sua terra per seguire Giasone, e adesso il suo mondo crolla, ritrovandosi sola, in terra straniera, relegata a una funzione sociale che non le va per niente bene e che non riesce ad accettare e a capire. Probabilmente una qualsiasi altra donna greca avrebbe accettato tranquillamente il fatto di diventare una concubina del marito, ma in Medea non ci sono i presupposti culturali per tale sottomissione, e la sua reazione è al contrario forte e violenta, tale da provocare un'altra serie di incomprensioni da parte del marito che non afferra l'idea di una così dura ribellione di una donna al volere maschile. Medea non è una figura indiscutibilmente negativa, è la personificazione dello scontro tra la cultura Greca e le diverse e molteplici culture "barbare".



Torna ai contenuti